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domenica 30 giugno 2013

Notte di stelle

 


 "Tutte le sere, quando si apre il sipario della notte, nel cielo nero si accendono le stelle e inizia lo spettacolo che da millenni mette in scena storie in cui si muovono eroi dotati di super poteri, mostri e ibridi da fantascienza, fanciulle più divine che terrestri: tutti impegnati in un repertorio d’amori e d’avventure ai confini della realtà.
Uno spettacolo che si replica senza interruzione da parecchie migliaia di anni, e che ha il solo torto d’esser finito anche sui libri di scuola dove spesso persino le cose più straordinarie diventano noiose. Eppure, come faceva notare il filosofo latino Seneca, se le stelle, anziché brillare continuamente sopra le nostre teste, fossero visibili solo da un particolare luogo del pianeta, tutti vorrebbero andarci per assistere allo spettacolo."

Margherita Hack, Notte di Stelle

martedì 18 giugno 2013

A Prayer


     
(foto made)

   
           UNA PREGHIERA     
     
Lasciami compiere il mio lavoro ogni giorno; e se le ore buie della disperazione
dovessero sopraffarmi, possa ricordare
la forza che mi ha sostenuto
nella solitudine di altri momenti.

Possa ancora ricordare le splendide ore
che mi vedevano camminare leggero sulle
quiete colline della mia fanciullezza,
o sognare sulla riva di un fiume calmo,
quando una luce ardeva dentro me, ed io promisi al Dio della mia giovinezza di avere coraggio tra le tempeste dei tempi nuovi.

Liberami dall’amarezza e dalle passioni effimere dei momenti di debolezza.
Possa ricordare che la povertà e le ricchezze sono dello spirito.
Anche se il mondo non mi conosce,
possano i miei pensieri e le mie azioni
essere tali da farmi rimanere in pace
con me stesso.

Solleva i miei occhi dalla terra,
e non farmi dimenticare il valore delle stelle.
Non permettere che giudichi gli altri
per timore di condannare me stesso.
Non lasciarmi seguire il clamore del mondo, ma fammi camminare sereno
lungo il mio sentiero.

Dammi degli amici che mi amino
per come sono; e conserva sempre accesa
dinanzi ai miei passi incerti la dolce luce
della speranza.

E anche se l’età o la malattia
dovessero sovrastarmi, ed io non riuscissi
a vedere realizzati i miei sogni,
insegnami ad essere sempre riconoscente
per la vita, e per i vecchi ricordi del passato, dolci e piacevoli; e possa
il tramonto della sera trovare
ancora in me un animo gentile.
 Max Ehrmann

mercoledì 5 giugno 2013

Se telefonando...

  
 


 « La chiamò al cellulare, ma arrisultò astutato [spento]. Anzi, per la precisione, la voci registrata disse che la pirsona chiamata non era raggiungibile. E consigliava di riprovare doppo tanticchia [un po']. Ma come si fa a raggiungere l'irraggiungibile? Solo provando e riprovando doppo tanticchia? Al solito, quelli dei telefoni tiravano a praticare l'assurdo. Dicevano, per esempio: il numero da lei chiamato è inesistente… Ma come si permettevano un'affermazione accussì? Tutti i nummari che uno arrinnisciva a pensari erano esistenti. Se veniva a fagliari [mancare] un nummaro, tutto il mondo si sarebbe precipitato nel caos. Se ne rendevano conto quelli dei telefoni, sì o no? »

Catarella al Commissario Montalbano
Andrea Camilleri